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Limits of Europe
Limits of Europe

Si è conclusa domenica 17 marzo 2024 la 22esima edizione del FIFDH di Ginevra. Focus su un mondo di ingiustizie, di diritti mancati e di dittature.

Limits of Europe della regista ceca Apolena Rychlíková, è un film girato con una telecamera nascosta per testimoniare le condizioni di lavoro di centinaia di migliaia di lavoratori e di lavoratrici, in particolare quelli che da Est Europa si spostano verso Ovest per guadagnare di più. Ma a quale prezzo?

È quello che ci fa scoprire Saša Uhlová, una giornalista ceca che decide di mettersi in viaggio e documentare orari di lavoro e guadagni possibili in diversi paesi europei. Innanzitutto tramite un’agenzia (costo 200 euro) trova lavoro in una fattoria in Germania, l’accordo è per un mese. Sul posto, nell’appartamento che Saša divide con tante altre donne, ci si alza tutte le mattine alle 5 per lavorare sui campi fino alle 18, se va bene, oppure all’interno, in un laboratorio alla buona, tagliando per ore ed ore verdure che poi ritroveremo sulle nostre tavole. Un lavoro estenuante per il quale queste donne dell’Est rimangono anche un anno lontano dalle famiglie e dai figli.

Nelle pause, la sera, solo l’alcool e le sigarette possono dare un po’ di allegria e di sollievo a queste lavoratrici, a discapito, ancora una volta, della loro salute. Saša alla fine guadagnerà 1500 euro per trenta giorni di lavoro senza pause (solo il venerdì pomeriggio è concesso loro di fare la spesa della settimana nel centro commerciale più vicino). Saša ha lavorato bene, la responsabile le chiede di ritornare quando vuole, di lavoratrici che non creano problemi e lavorano duro ne hanno proprio bisogno.

Se in Inghilterra, a causa della Brexit, è impossibile trovare lavoro senza un permesso valido, in Irlanda e in Francia, Saša troverà lavori faticosi, manager disorganizzati e colleghi.e di lavoro disposti.e a tutto pur di mettere da parte un po’ di soldi. Per Saša, invece, restare lontano dal figlio o dal padre ammalato, un dissidente politico molto noto in patria, è un sacrificio troppo grande.

La giornalista alla fine deciderà di rientrare da Marsiglia, solo dopo dieci giorni di lavoro, sommersa dai sensi di colpa per quell'abbandono repentino ma sollevata all'idea di rientrare in patria e ritornare alla sua vita di prima. La prova sembra averla davvero provata dal punto di vista psicologico.

Nelle quasi due ore di film, Limits of Europe ci racconta la nostra bella Europa e la jungla del mondo del lavoro in paesi ricchi, dove tutto è mal regolamentato e poco controllato, e come, nonostante tutto migliaia e migliaia di persone ci cerchino ancora un Eden che purtroppo non c’è.

I film premiati in questa edizione: Gran Premio di Ginevra a Name Me Lawand del regista Edward Lovelace, il Premio Sergio Vieira de Mello al film palestinese Life is Beautiful di Mohamed Jabaly, il Gran Premio Fiction ex aequo a The Cage is Looking for a Bird di Malika Musaeva e al film cileno The Settlers di Felipe Gálvez.

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