© Peter Honnemann

Mal Embriaguez Divina di Marlene Monteiro Freitas ha chiuso la 45esima edizione del Festival La Bâtie di Ginevra. Un danza indemoniata chiude un festival contraddistinto dalle incertezze legate al Covid. 

Una 45esima edizione del Festival ginevrino che ha dovuto fare i conti in corsa con le nuove misure contro il Covid-19 decise dalla Confederazione elvetica, che hanno reso obbligatorio, dal 13 settembre, per l’ingresso in sala, il vaccino o il tampone, con la conseguenza di una minore partecipazione di pubblico rispetto alle edizioni passate.

Ciò nonostante a Ginevra e dintorni il Festival ha accolto artisti provenienti da diverse latitudini e ha regalato al pubblico momenti di cultura preziosissimi.

L’ultimo sipario simbolicamente si è aperto per la danza della coreografa Marlene Monteiro Freitas con Mal Embriaguez Divina. Recentemente premiata alla Biennale di Venezia con il Leone d’argento per Les Bacchantes, dall'opera di Euripide, anche con Mal Embriaguez Divina l’artista di origini capoverdiani non ha disatteso le aspettative del pubblico.

La sua coreografia, articolata e complessa, indemoniata e a ritmi sempre crescenti, ben interpretata dall’inizio alla fine da tutti i protagonisti, raggiunge momenti di assoluta perfezione per le musiche e i ritmi scelti, per i quadri viventi creati sulla scena, un tribunale, un ospedale o un coro, e certamente anche per la danza. Il male è il protagonista della scena e viene rappresentato in tutte le sue sfumature, in tutta la sua drammaticità e follia, o nelle sue ossessioni e allucinazioni. Mal Embriaguez Divina è il risultato di un lavoro collettivo di grande pregio. Da rivedere, per poterlo sviscerare a fondo e apprezzarlo al meglio in tutta la sua indemoniata articolazione.

P.OR.K Associação Cultural

Coreografia: Marlene Monteiro Freitas

Sostegno alla produzione: Lander Patrick de Andrade

Interpreti: Andreas Merk, Betty Tchomanga, Francisco Rolo, Henri “Cookie” Lesguillier, Hsin-Yi Hsiang, Joãozinho da Costa, Mariana Tembe, Miguel Filipe

Luci e scenografie: Yannick Fouassier

Aiuto per le scenografie: Miguel Figueira

Regia generale e accessori: André Calado

Suono: Rui Dâmaso

Ricerche: Marlene Monteiro Freitas, João Francisco Figueira

Drammaturgia: Martin Valdés-Stauber

Creazioni costumi: Marisa Escaleira

Distribuzione: Key Performance AB

Foto: Peter Honnemann

Produzione: P.OR.K (Bruna Antonelli, Sandra Azevedo, Soraia Gonçalves), Münchner Kammerspiele

Coproduzione: Biennale de la Danse de Lyon 2020 e Pôle européen de création – Ministère de la Culture / Maison de la Danse en soutien à la Biennale de la Danse de Lyon, Culturgest, HAU Hebbel am Ufer (HAU2), Kunstenfestivaldesarts, International Sommer Festival – Kampnägel, Künstlerhaus Mousonturm, Les Spectacles Vivants - Centre Pompidou, NEXT Festival (Eurometropolis Lille, Kortrijk, Tournai & Valenciennes), Ruhrtriennale – Festival der Künste in der Metropole Ruhr, TANDEM Scène nationale – Théâtre d'Arras, Teatro Municipal do Porto, Theater Freiburg, Wiener Festwochen. 

Con il sostegno di: CML – Câmara Municipal de Lisboa, Dançando com a diferença, Fabbrica Europa|PARC- Performing Arts Research Center, La Gare – Fabrique des arts en mouvement, Polo Cultural Gaivotas | Boavista, Reykjavík Dance Festival

P.OR.K Associação Cultural è sostenuta dal Governo portogheseMinistero della Cultura / Direzione generale delle arti.

Biografia di Marlene Monteiro Freitas: è nata nelle isole di Capo Verde e ha fatto studi di danza a P.A.R.T.S. (Bruxelle), all’E.S.D. e alla Fundação Calouste Gulbenkian (Lisbona). Ha fondato il gruppo di danza Compass nel suo paese natale. Lavora regolarmente con numerosi coreografi quali: Emmanuelle Huynh, Loic Touzé, Tânia Carvalho, Boris Charmatz. Ha creato Primeira Impressão nel 2005, A Improbabilidade da Certeza et Larvar nel 2006, Uns e Outros nel 2008, A Seriedade do Animal nel 2009, Guintche nel 2010, (M)imosa nel 2011, Paraìso, colecçao privada nel 2012 e De Marfim e carne – as estátuas também sofrem nel 2014.

Nel 2017 ha creato Les Bacchantes, dall'opera di Euripide, una coreografia sottotitolata Preludio per una punizione con tredici danzatori.trici sulla scena. Per questa coreografia ha ricevuto il Leone d'argento alla Biennale di Venezia.