© Marie Magnin

La coreografa e danzatrice anglo-americana Ruth Childs, con Fantasia, in scena nelle scorse settimane all’Arsenic di Losanna e a Basilea per le Giornate della Danza Svizzera, mescola danza contemporanea e musica classica, un esperimento che convince.

Fantasia è un film della Disney del 1940, con pochi dialoghi e idee diverse rispetto ai film fatti precedentemente dal colosso ameriano, ed è a questo lungometraggio che si è ispirata Ruth Childs per la sua coreografia. 

L'artista anglo-americana non è nuova delle scene, come danzatrice ha collaborato con diversi.e coreografi.e come Jilles Jobin, La Ribot, Massimo Furlan, solo per citarne alcuni, e solo negli ultimi anni ha deciso di creare le sue coreografie, la prima: The Goldfish and the Inner Tube in collaborazione con Stéphane Vecchione, la seconda Fantasia che è stata selezionata, giustamente, tra le 12 performance per le Giornate della Danza Svizzera 2022 a Basilea.

Ma cosa c’è alla base di Fantasia? Ruth Childs è partita da melodie a lei care, le musiche che ascoltava da bambina, i classici Beethoven, Tchaikovsky, concerti ai quali andava con il padre a New-York, e le danze slave di Dvorăák, per cercare qualcosa di sconosciuto in melodie conosciute. Figlia d’arte, nipote infatti della celebre coreografa Lucinde Childs, Ruth sente di essere pronta per lanciarsi in progetti suoi e per Fantasia lavora su due livelli, da una parte la memoria intima, quello che suscitavano queste melodie a lei care nella bambina Childs, dall’altra la memoria collettiva, universale.

Le melodie familiari, conosciute, tanto amate, generano gesti spontanei e sorprendenti e su questo Childs decide di impostare il suo lavoro per creare la sua performance. Nella sua ricerca si focalizza dunque sul corpo e sulla sua musicalità, così che dentro questa camera bianca, la scena, gioca, dialoga, incarna e lotta con queste reminiscenze musicali, utilizzando colori diversi (anche grazie alle luci pensate sapientemente), per caratterizzarle e organizzarle in un ritratto astratto. Il corpo dell’artista serve per essere come uno schermo dove si proiettano delle figure umane, delle creature o semplicemente delle vibrazioni.

Il risultato? Fantasia è una performance che coinvolge dall’inizio alla fine: allegra, ironica, accattivante. Su tutto però prevale la tecnica: Childs è perfetta dall’inizio alla fine, e anche e soprattutto quando è ripetitiva nel gesto, nelle piroette finali, in un momento di gioia collettiva al ritmo della musica classica. E sì, perché Childs ci ha dimostrato che danza contemporanea e melodie classiche possono co-esistere. Scelta azzeccata e prova di maturità per questa artista che ha saputo soddisfare il pubblico.

 

Fantasia

coreografia e performance Ruth Childs

creazione sonora Stéphane Vecchione

direzione tecnica e creazione luci Joana Oliveira

costumi Cécile Delanoë

produzione Scarlett’s

amministrazione e diffusione Tutu Production – Lise Leclerc.

coproduzione Association pour la danse contemporaine, Genève, Arsenic – Centre d’art scénique contemporain, Lausanne, Atelier de Paris/CDCN Paris. Soutiens: Pro Helvetia – Fondation Suisse pour la culture, Loterie Romande, Fondation Nestlé pour l’Art, Fondation suisse des artistes interprètes SIS, Fondation Ernst Göhner, Fonds des programmateurs de Reso – Réseau Danse Suisse, Tanzhaus Zürich, The Floor NYC.

www.ruthchilds.com

www.swissdancedays.ch