© Julien James Auzan

Avignone OFF. Grand écart di Kiyan Khoshoie, con la regia di Charlotte Dumartheray, uno degli spettacoli scelti per la Selezione Svizzera a Avignone 2022, ha concluso oggi 25 luglio le numerose repliche previste al Teatro Train Bleu. Un successo.

Di certe performance, quando entri a teatro, non sai proprio cosa aspettarti, di cosa parlerà esattamente? Cosa succederà? Un vero salto nel buio che è poi la magia del teatro: farsi sorprendere da luci, musiche, racconti, talenti.
Kiyan Khoshoie, danzatore professionista di origini svizzere e iraniane, ha fatto proprio questo, ha sorpreso il suo pubblico dall’inizio alla fine del suo Grand écart all’OFF di Avignone. E c’è riuscito magistralmente e con grande semplicità, che è poi il risultato di tanto lavoro e di tanto talento, parlando al suo pubblico sin dai primi minuti, con una tale energia e una carica innata di simpatia, che sarebbe stato impossibile non seguirlo in totale fiducia per tutta l’ora di spettacolo.
Grand écart, spettacolo in lingua francese, è stato il pretesto per costruire una bellissima parodia del mondo della danza, nel quale ci sono spesso tante luci, quelle della ribalta innanzitutto, del successo e della gloria, per una passione, quella per la danza, che ti trascina per anni in giro per il mondo, senza fermarti anche quando il tuo corpo stremato te lo chiede, perché sempre e comunque prevale l’amore per la danza; e le ombre, che possono essere numerose e violentissime, che possono uccidere una vocazione e annientare le persone, se solo provano a ribellarsi ad un sistema talvolta ingiusto, con condizioni di lavoro spesso massacranti e con alcuni coreografi, con i quali dovresti lavorare, che sono accecati solo dal loro ego e dai fantasmi del successo più bieco.
Kiyan Khoshoie, per un’ora intera fa ridere il pubblico presente, lo interpella, poi improvvisamente lo costringe a riflettere con dei brevi monologhi in cui emerge la realtà spietata di alcune compagnie, quelle per cui una danzatrice che confessa di essere incinta è solo un problema da eliminare, e il prima possibile. E poi ancora si torna a ridere, con Khoshoie che utilizza il corpo per comunicare ma che mostra di avere anche eccellenti capacità da attore, perché padroneggia perfettamente la scena e sa passare dal registro comico al tragico senza difficoltà. 

Un racconto ben costruito, come già detto, dall’inizio alla fine, anche grazie alle idee e al lavoro di regia di Charlotte Dumartheray, anche lei attrice oltre che regista di spettacoli, diplomata alla Haute Ecole del Teatro della Svizzera Romanda, la Manufacture, nel 2012 e con svariate collaborazioni alle spalle e progetti per il futuro.
Alla fine sono tanti gli applausi per Kiyan Khoshoie, tutti meritatissimi.

 

Grand écart

di e con Kiyan Khoshoie

regia Charlotte Dumartheray

creazione luci David Kretonic

regia luci Alessandra Domingues

costumi Elodie Verdan

creazione suoni Richard Van Kruisdijk

produzione Florence Chappuis

amministrazione Melinda Quadir Mathieu

diffusione Damien Modolo

produzione Cie KardiaK

 

https://www.kiyankhoshoie.com/

https://www.selectionsuisse.ch/fr/artiste/kiyan-khoshoie-charlotte-dumartheray-29