© Christophe Raynaud de Lage / Avignone

La compagnia del Sud Africa Via Katlehong per Via Injabulo, performance di danza andata in scena dal 10 al 17 luglio scorso al Festival IN d'Avignone, ha commissionato il lavoro di questa nuova creazione a due coreografi, Marco da Silva Ferreira e Amala Dianor. Risultato? Una scossa d'energia di un'ora, contagiosa e irrefrenabile.

Via Injabulo è una danza che si compone di due coreografie, ciascuna di 30 minuti. La prima førm Inførms realizzata dal coreografo portoghese Marco da Silva Ferreira e la seconda Emaphakathini di Amala Dianor. Invitati a creare dalla compagnia Via Katlehong Dance, fondata nel 1992 da Buru Mohlabane e Steven Faleni, il cui nome fa riferimento alla stessa città di residenza, Katlehong per l’appunto in Sud Africa, i due non si sono di certo risparmiati e insieme hanno creato una coreografia che si è nutrita dello stesso humus, la cultura di contestazione pantsula, nata proprio in uno dei tanti quartieri poveri della città di Katlehong.

Per førm Inførms, Marco da Silva Ferreira, danzatore autodidatta che ha scoperto il mondo della danza abbastanza tardi, è partito proprio dalla cultura pantsula, una danza verticale e individuale, nella quale però, non si è mai soli. Una danza fisica, in cui i movimenti dei piedi sono rapidi e precisi. E difatti in førm Inførms tutto è preciso, serrato, veloce e i corpi danzano per combattere i traumi, guarire le cicatrici e le ferite, in una esplosione di energia che è anche esplosione di gioia. Una danza urbana che conquista anche per la bellezza della coreografia stessa, originale, e nella quale, nei 30 minuti di creazione, spiccano i corpi sensualissimi delle danzatrici, che si prendono letteralmente e molto bene la scena.

In Emaphakathini, Amala Dianor aveva in mente di creare come un inno alla gioventù, alla musica e alla danza. Una coreografia come un frammento di vita felice con al centro una gioventù esplosiva che danza, fischiando, sbattendo i piedi, acclamando gli altri, e mostrando, a tratti, anche l’altra faccia della medaglia, le tensioni che ci sono nel paese, la politica instabile e complessa tra le diverse comunità dell’Africa del Sud e la mancanza di dialogo che c’è tra le comunità bianche e nere del paese.

Le due coreografie assieme regalano al pubblico un’ora di energia pura nella quale, in effetti, gioia e contestazione urbana sono palpabili dall’inizio alla fine. La danza diviene l'occasione per fare festa ma anche per mostrare disobbedienza civile, voglia di libertà e di cambiamento, con ritmi, dall'inizio alla fine, travolgenti. Un'onda positiva ammalia il pubblico e førm Inførms, in particolare, incanta per la sua complessità, che è tecnica e espressiva.

Via Injabulo

con Thulisile Binda, Julia Burnham, Katleho Lekhula, Lungile Mahlangu, Tshepo Mohlabane, Kgadi Motsoane, Thato Qofela, Abel Vilakazi

coreografie Marco da Silva Ferreira, Amala Dianor

luci Cárin Geada

regia generale Alexander Farmer

produzione Via Katlehong Dance, Damien Valette Prod

Coproduzione Chaillot Théâtre National de la Danse (Parigi), Théâtre de la Ville (Parigi), Maison de la Danse (Lione), Festival DDD - Teatro Municipal do Porto, Festival d’Avignon, Le Grand T – Théâtre de Loire Atlantique (Nante), Maison des Arts de Créteil, Espace 1789 – Scène conventionnée danse de Saint-Ouen.

con il sostegno di Saison France-Portugal 2022, Institut français d'Afrique du Sud, Centre culturel Camões di Parigi.