© Christophe Raynaud de Lage

AVIGNONE 2023. Exit above della coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker è stato presentato a La Fabrica alla 77esima edizione del Festival d’Avignone. Dopo la tempesta, una esplosione di musica, canto e danza. Un desiderio di festa, leitmotiv di questa edizione, ritrovato anche in altri spettacoli, come Extinction di Julien Gosselin o G.R.O.O.V.E. di Bintou Dembélé, solo per citarne due. 

Anne Teresa De Keersmaeker non ha certo bisogno di presentazioni, coreografa belga giunta alla sua 60esima creazione, quest’anno ad Avignone ha presentato due coreografie, la prima Exit Above – after the tempest, in cui musica danza e canto diventano un’unica cosa per un’ora e trenta di spettacolo, la seconda En atendant creata nel 2010 al Cloître des Célestins e riproposta quest'anno nello stesso spazio scenico.

Per creare Exit above, Anne Teresa De Keersmaeker è partita dalla musica; intanto dalla musica pop, un genere che la ispira da sempre per le sue coreografie e che le piace moltissimo perché, in fondo, è la musica più popolare e perché è un genere musicale che fa subito venire voglia di ballare, come lei stessa ha spiegato nel corso di una intervista con Marc Blanchet. Cercando le origini della musica pop, poi, la coreografa è arrivata al blues che sarà di fatto celebrato in Exit above. Infatti, partendo da Walking Blues del cantante e chitarrista afro-americano Robert Johnson, che negli anni a seguire ha influenzato artisti come i Rolling Stones, i Beatles, Bob Dylan, Jimi Hendrix, Van Morrison o Eric Clapton, Anne Teresa De Keersmaeker cuce, assieme alla compositrice ed interprete Meskerem Mees, che interpreta le canzoni in scena, il chitarrista e produttore Jean-Marie Aerts e il danzatore e chitarrista Carlos Garbin, una performance che è una vera esplosione di gioia e di festa, dopo la tormenta, e in cui la musica ha un ruolo fondamentale dall'inizio alla fine. Lavoro corale, in cui tutti.e gli.le artisti.e si esprimono al meglio, la forza di Exit above è l’energia che questi.e giovani riescono a far arrivare al pubblico. Un’ora e trenta in cui ci si apre e ci si esalta seguendo i ritmi più allegri, si sogna oppure ci si chiude nel nostro mondo interiore per riflettere. Mentre sulla scena c’è un vero dialogo tra l’azione più ricorrente che facciamo, quella di camminare, e il blues, perché questa marcia inarrestabile avviata dall’inizio alla fine, compiuta da soli o in gruppo, sono la chiave della performance per la coreografa: un vero atto di resistenza contro l’iper-produttività dei nostri tempi. In platea, invece, si ha la sensazione di aver assistito ad un lavoro maturo di Anne Teresa De Keersmaeker che riesce anche, e incredibilmente, ad aprirsi ad energie nuove, a linguaggi del corpo di oggi. Così che la straordinaria voglia di vivere, e di danzare assieme, che gli artisti in scena, ballando suonando e cantando, fanno sentire, (rara sul palcoscenico), divengono un altro atto di resistenza, contro il vuoto e la volgarità di oggi. 

 

Exit Above – after the tempest

coreografia Anne Teresa De Keersmaeker
creato con e danzato da Abigail Aleksander, Jean Pierre Buré, Lav Crnčević, José Paulo dos Santos, Rafa Galdino, Carlos Garbin, Nina Godderis, Solal Mariotte, Meskerem Mees, Mariana Miranda, Ariadna Navarrete Valverde, Cintia Sebők, Jacob Storer
musica Meskerem Mees, Jean-Marie Aerts, Carlos Garbin
musica eseguita da Meskerem Mees, Carlos Garbin
scenografia Michel François
disegno luci Max Adams
costumi Aouatif Boulaich
testo e liriche Meskerem Mees, Wannes Gyselinck
drammaturgia Wannes Gyselinck
direttori delle prove Cynthia Loemij, Clinton Stringer
coordinamento artistico e pianificazione Anne Van Aerschot
assistente alla direzione artistica Martine Lange
direttore tecnico Freek Boey
costumista Alexandra Verschueren assistita da Els Van Buggenhout
produzione Rosas

coproduzione Concertgebouw Brugge (Bruges), De Munt / La Monnaie (Brussel / Bruxelles / Brussels), Internationaal Theater Amsterdam, Le théâtre Garonne (Toulouse), GIE FONDOC OCCITANIE (Le Parvis Tarbes, Scène nationale ALBI Tarn, Le Cratère Alès, Scène nationale Grand Narbonne, Théâtre Garonne).