Nella foto lo scrittore libanese Camille Ammoun

Ce qui nous arrive, pubblicato dalle edizioni INCULTE, in libreria dal 12 ottobre scorso, è un libro scritto da un collettivo di autori.trici: Charif Majdalani, Camille Ammoun, Michaël Ferrier, Ersi Sotiropoulos, Fawzi Zebian e Makenzy Orcel. Si sono uniti nella scrittura per parlare di catastrofi, quelle che non solo dilaniano i territori ma che creano anche ferite e crepe difficili da curare.

Ce qui nous arrive, è una raccolta di testi di cinque autori.trici su richiesta della Casa Internazionale degli Scrittori di Beirut. L'idea del progetto nasce nel settembre 2021, il Libano viveva ormai da anni una serie di crisi diventate progressivamente delle catastrofi, tanto economiche che sociali ed ecologiche, l'ultima in ordine di tempo e di importanza, l'esplosione nel porto della città il 4 agosto 2020. All'inizio si era pensato ad un ciclo di incontri intorno al tema della catastrofe: la crisi economica in Grecia, il terremoto di Haiti, l'esplosione a Fukushima, un'occasione per riflettere sul come vengono gestite queste emergenze e soprattutto su quali fossero le conseguenze di questi traumi sulle persone.

La crisi libanese e un peggioramento della situazione in tutti i settori, di fatto hanno impedito l'organizzazione di questi incontri, motivo per il quale si è pensato alla realizzazione del libro. Ognuno dei cinque partecipanti ha scritto un racconto a partire proprio da una sua esperienza personale: la crisi economica in Grecia (Ersi Sotiropoulos), il terremoto ad Haiti e le sue conseguenze (Makenzy Orcel), Fukushima  (Michaël Ferrier), la crisi libanese e l'esplosione al porto di Beirut (Camille Ammoun, Fawzi Zebian). La prefazione è di Charif Majdalani.
Il libro sarà presentato al Festival del libro di Beirut dal 25 al 30 ottobre prossimo.

 

Per maggiori informazioni: https://inculte.fr/

Consigli di lettura

  • Una famiglia del Nord Italia, tra l’inizio di un secolo e l’avvento di un altro, una metamorfosi continua tra esodo e deriva, dalle montagne alla pianura, dal borgo alla periferia, dai campi alle fabbriche. Il tempo che scorre, il passato che tesse il destino, la nebbia che sale dal futuro; in mezzo un presente che sembra durare per sempre e che è l’unico orizzonte visibile, teatro delle possibilità e gabbia dei desideri.

  • Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e di Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.