Lo avevamo ascoltato, nel settembre scorso, al Festival «Le livre sur le quais» di Morges, in quella occasione Marc Alexandre Oho Bambe aveva parlato del suo libro «Les lumières d’Oujda» (Calmann Lévy).

Dopo aver letto il libro, riveniamo a quel sogno di migliaia di africani.e che ogni giorno tentano di arrivare in Europa. E sul perché partono.

I rischi li conoscono, tanti altri prima di loro hanno fatto lo stesso viaggio, eppure, ogni giorno, centinaia di persone tentano di arrivare in tutti i modi in Europa. Marc Alexandre Oho Bambe in un romanzo ibrido, la narrazione infatti è farcita anche di lettere e di canti poetici, ci racconta la storia, autobiografica, di un giovane uomo che, lasciata Douala, in Camerun, sua città natale, grazie al sostegno spirituale ed economico dell’amata nonna, arriva in Italia, a Roma. Finito però in mano alla criminalità organizzata, mentre spaccia droga a Piazza San Pietro, il ragazzo verrà arrestato e tenuto in prigione per tre anni. E poi sarà espulso dall’Italia, paese che, nonostante la brutta esperienza vissuta, gli rimarrà nel cuore.

Di rientro in Africa, sono due le cose che potrà fare: o soccombere alla vergogna della disfatta per il rimpatrio forzato, oppure approfittare degli episodi vissuti all’Estero per evitare che altri partano e finiscano in mano alla criminalità o muoiano in mare. Sceglierà la seconda, cominciando a collaborare con un'associazione religiosa diretta da Padre Antonio, che opera in Marocco. Lì conoscerà l'avvocato Imane, una donna forte ed indipendente con la quale porterà avanti la battaglia. E di cui sarà molto facile innamorarsi.

Se, talvolta, ne «Les lumières d’Oujda», il racconto appare un po’ troppo frammentato e l’esercizio di stile riuscito solo in parte, nulla, però, viene tolto al trasporto degli eventi narrati: da un lato c'è il futuro di tanti giovani, il loro sogno ovunque nel mondo; e perché dovrebbe essere altrimenti? Dall'altro, il desiderio fortissimo di molti, di cambiare il proprio paese in meglio, di far rispettare i diritti di tutti, di evitare altri massacri umani. E tutta questa innocente umanità, intesa come gruppo di persone, grazie a Marc Alexandre Oho Bambe la senti vicina. La testimonianza dello scrittore è genuina e pertanto essenziale. E ci regala uno spaccato di quello che succede in Africa in questi ultimi anni, ma anche nei tanti, troppi, campi di accoglienza, la versione moderna dei campi di concentramento, sparsi ovunque.

I libri di Marc Alexandre Oho Bambe non sono stati ancora tradotti in italiano. In francese oltre a «Les lumières d’Oujda», Calmann Lévy ha pubblicato «Diên Biên Phù» edizioni Sabine Wespieser. Per la poesia: «ADN», edizioni La cheminante 2009; «Le chant des possibles», edizioni La cheminante 2014; «De terre, de mer, d’amour et de feu», Mémoire d’encrier 2017; «Ci-gît mon cœur», edizioni La cheminante 2018 e «Fragments», Bernard Chauveau Editeur, 2019.

 

A proposito della manifestazione Le livre sur le quais:

http://www.caos-cultura.ch/index.php/letteratura/18-scommessa-vinta-a-morges-di-nuovo-libri-e-incontri 

Consigli di lettura

  • Una famiglia del Nord Italia, tra l’inizio di un secolo e l’avvento di un altro, una metamorfosi continua tra esodo e deriva, dalle montagne alla pianura, dal borgo alla periferia, dai campi alle fabbriche. Il tempo che scorre, il passato che tesse il destino, la nebbia che sale dal futuro; in mezzo un presente che sembra durare per sempre e che è l’unico orizzonte visibile, teatro delle possibilità e gabbia dei desideri.

  • Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e di Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.