Bravi, anzi bravissimi, chi li ha visti in scena non ha potuto non apprezzare la loro poesia oltre che le acrobazie e l’humor clownesco. Simone Fassari e Camilla Pessi sono il duo della compagnia ticinese Baccalà. In tournée in tutto il mondo prima con Pss Pss e, dal 2018, con Oh Oh, detentori nel 2016 del Premio svizzero per la scena, i due, inseparabili nella vita come sulla scena, sognano una tournée a casa loro, in Svizzera. Di questo sogno e di Oh Oh ne abbiamo parlato con Simone Fassari.

Sono appena rientrati dall’Italia, dove hanno partecipato con Pss Pss al Senza Fili - Pinocchio Street Festival di Collodi. Qualche giorno ancora in Ticino e poi, a settembre, ripartiranno in tournée : Tenerife, Austria, Francia, Germania, le prime date.

«Simone, l’ultima volta c’eravamo sentiti per telefono la sera del Premio svizzero per la scena, era il 2016. Già allora mi dicevi che ti sarebbe piaciuto girare di più in Svizzera, cosa è successo dopo il premio ?»

«Il premio, in termini economici, ci ha permesso di finanziare, con più serenità, il Festival di Avignone e di Edimburgo dove siamo sempre andati a nostre spese per diverse settimane. Inoltre, durante la serata di premiazione, casualmente abbiamo conosciuto Gianfranco Helbling, il Direttore del Teatro Sociale di Bellinzona. Quella sera lui mi disse: «Ma perché non mi inviate una proposta?» e io ho pensato fra me e me : «Ma guarda un po’, ora ti dò una testata... », ride, «Non so quante proposte gli avevamo già inviato», lui mi disse : «Ma io non ho ricevuto nulla!». Da quella sera si è creata tra di noi una bellissima complicità. Il Teatro Sociale ha co-prodotto il nostro ultimo spettacolo e ci ha messo a disposizione il teatro per le prove, di questo sono davvero molto contento. Per il resto, dopo il premio, i pochi teatri che ci avevano contattato per ospitarci, erano dei teatri piccoli che non avevano i 7 metri di cui noi abbiamo bisogno per fare le nostre acrobazie, quindi niente tournée svizzera».

Davvero sorprendente per uno spettacolo che non ha barriere linguistiche, il duo infatti in scena non parla.

«Come te lo spieghi?»

«Sinceramente non me lo spiego. Cerco un santo che mi aiuti, perché sarei davvero felice di lavorare in Svizzera».

«Parliamo di Oh Oh. Da quale idea siete partiti per costruire questo nuovo spettacolo?»

«Dal niente ! Noi siamo dei pazzi ! La sola idea che avevamo era una scala in corda e in legno che scendeva dall’alto, ci piaceva questa immagine e volevamo giocare con l’alto e il basso. In realtà poi è stato quasi naturale pensare una continuazione dei Baccalà in un’altra situzione. Abbiamo cambiato un po’ i costumi, lasciando però sempre riconoscibili i personaggi. La novità per Oh Oh è la creazione delle musiche. Antonio Catalfamo ha creato le musiche con la sua band proprio mentre noi creavamo sulla scena, è stata una bella esperienza».

«Nel video di presentazione di Oh Oh, girato alla stazione ferroviaria di Zurigo, tu e Camilla Pessi giocate molto con la separazione e il ritrovarsi, come mai?»

«Camilla ed io siamo sempre insieme in tournée, ci capita di desiderare di allontanarci, di avere ognuno i propri spazi. Qualche volta sogni e pensi : «Ora vado via ». Se ci separiamo all’inizio sarebbe il panico, poi però sarebbe bello ritrovarsi, riabbracciarsi, proprio come facciamo in scena».

«Pochi spettacoli ma tantissime repliche. Un pubblico fedele che apprezza la vostra bravura ma soprattutto il vostro modo poetico di raccontarvi in scena. Quale è il vostro segreto?»

«A me non interessa l’aspetto tecnico di quello che devo imparare, ma come lo devo fare. Per l’aspetto tecnico, proviamo ore ed ore per realizzare una nuova acrobazia, ma non basta. Cerchiamo l’anima, il sentimento in ogni passo che faremo in scena. Per questo, secondo me, diventa un racconto che ti emoziona. Perché è un emozione che c’è e di conseguenza arriva anche al pubblico. È come se vedi una mamma che accarezza il proprio figlio, non puoi spiegare perché ti emoziona, ma quell’emozione c’è. E se questo succede nei nostri spettacoli è soprattuto merito di tutti i nostri collaboratori, dai registi, a chi cura le musiche e anche a chi, con un occhio esterno, ci dà sempre dei consigli. Camilla ed io, negli anni, non avremmo mai potuto realizzare da soli gli spettacoli che abbiamo fin qui fatto».

«Oh Oh mi è sembrato uno spettacolo con meno acrobazie, è stata una vostra scelta  o una necessità dettata dal tempo che passa?»

«Una scelta. Volevo che fosse uno spettacolo diverso da Pss Pss, più raccontato. In fondo i Baccalà vengono dal teatro e non dal circo. Però per il finale di Oh Oh», che non raccontiamo ovviamente, «abbiamo dovuto lavorare sui nostri limiti… onestamente non pensavo di farcela».

«C’è qualche novità in cantiere in casa Baccalà?»

«C’è piaciuta molto la collaborazione con Antonio Catalfamo e la sua band… chissà, magari nel prossimo spettacolo dei Baccalà ci saranno dei musicisti in scena».

Oh Oh

Di e con: Camilla Pessi & Simone Fassari
Regia: Valerio Fassari & Louis Spagna
Collaborazione artistica: Pablo Ariel Bursztyn
Studio sul clown: Valerio Fassari
Musiche originali: Antonio Catalfamo
Creazione luci: Marco Oliani
Costumi: Fleur Marie Fuentes
S.O.S. costumi: Ruth Mäusli
Tecnica aerea alla scala: Françoise Cornet
Management: Kate Higginbottom
Produzione: Compagnia Baccalà
In coproduzione con: Teatro Sociale Bellinzona & Quai des Arts Rumilly