© Clément Martin

Presentato lo scorso 8 e 9 settembre 2023 a Divonne Les Bains per il Festival La Bâtie di Ginevra, Ce que nous dit l’eau (Quello che ci dice l'acqua) della regista romana Floriane Facchini è prima di tutto una passeggiata attraverso il corso d’acqua la Versoix-Divonne e poi una degustazione culinaria alla ricerca di metodi ancestrali per la preparazione del cibo.

La parola chiave di questa performance di Floriane Facchini è frugalità. In tempi di crisi climatica ma anche alimentare, quando le risorse un tempo sufficienti per tutti scarseggiano palesemente, essere frugali, parsimoniosi e rispettosi della natura diventa una regola di vita.
Ce que nous dit l’eau è innanzitutto una piacevole passeggiata seguendo, per queste due date, la Divonne nel comune francese di Divonne Les Bains al confine con la svizzera; un corso d’acqua che nasce nel cantone di Ginevra, precisamente a Versoix di cui prende infatti anche il nome, per poi scorrere in territorio francese.

Passo dopo passo ascoltando il suono dell’acqua e osservando il paesaggio che dal centro della cittadina ci conduce fino a un lago artificiale, conosciamo meglio la natura di quest’acqua, e soprattutto il suo stato di salute. Per i pescatori del luogo la Divonne-Versoix non è un corso d’acqua come tanti altri, è il loro corso d’acqua, quello che conoscono da sempre, e dove pescavano fino ad alcuni anni fa.

«L’acqua c’è ancora ed è pulita e c’è pure il pesce ma fino a quando?» si chiedono alcuni pescatori della zona in un audio che ascoltiamo man mano che camminiamo. Ed ecco, l’altra parola chiave, preservare. È quello che fanno le persone del luogo, pescatori, storici, botanisti, osservano il corso d’acqua, le piante che vi crescono intorno e cercano di proteggere questi luoghi che sono la storia del posto e anche la loro storia. Preservano acqua e piante che sono lì da millenni e ora rischiano di estinguersi o di non gocciolare più. Ci mostrano il loro attaccamento al corso d’acqua, perché l’acqua è al centro della nostra vita, la beviamo, la utilizziamo per cucinare, è utile all’industria e all’agricoltura, e serve anche a divertirsi e a spostarsi.
Ma affinché i corsi d’acqua non siano oggetto ma soggetto della nostra esperienza teatrale, un punto chiave per coloro che hanno ideato questa performance, giunti davanti al lago artificiale di Divonne dopo una camminata di circa un’ora, il pubblico presente, in un contesto molto conviviale, avrà modo di degustare cocktail a base di erbe raccolte sul posto e lasciate a macerare e a fermentare per ore, e poi banchettare, è il caso di dirlo, assaggiando cibi anch’essi tipici del territorio, crudi (prugna basilico e trota con olio d’oliva e prezzemolo spalmati sul palmo della mano) o verdure cotte sul fuoco in una pasta di sale in modo da utilizzare per la cottura la loro stessa acqua. E tutto è come un rituale in cui si mangia e si bene il paesaggio in cui ci troviamo.
Una cena frugale d’altri tempi alla quale le persone presenti partecipano con entusiasmo, e, in una gradevolissima sera d’estate, i nostri gesti ordinari: cosa mangiamo, come mangiamo, dove mangiamo, sollevano riflessioni di natura etica, filosofica e storica. E forse generano il bisogno di tornare un po’ indietro nel tempo, a consumi più semplici e spontanei.
Un’esperienza teatrale da fare, che la compagnia adatta di volta in volta a seconda del territorio in cui ci si trova e del corso d’acqua che si segue.

 

Ce que nous dit l’eau
autrice, ricercatrice e regista Floriane Facchini
performer, cucina con il fuoco e accompagnamento alla scrittura Johanna Rocard
regia generale e costruttore Manu David
artista visiva, scenografa e performer Roberta Pracchia
artista, etnobotanista e accompagnamento alla scrittura Thomas Ferrand
montatore, artista del suono Mattieu Delaunay
performer, cucina con il fuoco Solène Marzin
video Charline Thiriet
disegnatrice e performer Lise Fovet
fotografia Clément Martin
montaggio e editing Jennifer Meeus
grafica Olivier Le Zizien
musiche Tyzanes

Contributi sul posto
Annie Grenard, storica locale e appassionata de la Divonne-Versoix.
Alain Girod, accompagnatore per passeggiate in montagna e appassionato de la Divonne-Versoix.
Maxime Prevedello, pescatore e presidente della Commissione della Pesca di Ginevra.
Jean-Pierre Moll, pescatore e appassionato de la Divonne-Versoix.
Gilles Mulhauser, direttore dell'Ufficio Cantonale dell'Acqua di Ginevra.
Michel et Hélène della Fattoria Aquaponique di Gex.
Christian Leroux, dell’associazione Le fonds pour l’arbre di Divonne-Les-Bains.
Tidiane-Olivier Fall, Sindaco aggiunto alla transizione ecologica e alla mobilità sostenibile.
Bénédict Frommel, storico.
in collaborazione con Lolita Voisin e Emma-Louise Lavigne.


Coproduzione
La Bâtie-Festival di Ginevra - L’Esplanade du Lac di Divonne-Les-Bains e la Città di Divonnes-Les-Bains.
L’Avant-scène di Cognac, Le POLAU – pôle arts & urbanisme di Tours, Le Citron Jaune CNAREP di Port-Saint-Louis du Rhône.