Saigon di Caroline Guiela Nguyen © Jean Louis Fernandez

Si svolgerà, dal 4 al 19 maggio, la seconda edizione di Presente Indicativo il festival internazionale di teatro, promosso dal Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, che quest’anno ha come sottotitolo Milano Porta Europa: Milano diventa, per due settimane, il centro della scena europea, motore di una riflessione critica sull’Europa e sul suo futuro.

Nel solco della prima fortunata edizione del 2022, rivelatasi un ricco serbatoio di pensiero, di pratiche e visioni da non disperdere, il Festival internazionale Presente indicativo, ora con il sottotitolo Milano Porta Europa, rinnova il proposito del Piccolo Teatro di “cartografare” linee e profili della scena contemporanea dando vita a una festa di prospettive e a una speciale occasione di confronto sul legame fondo e complesso che, da sempre, unisce l’Europa e le arti dello spettacolo dal vivo.

A ispirare la rassegna è la celebrazione del quarantennale della prima stagione di vita del Théâtre de l’Europe, istituzione nata – su impulso di Giorgio Strehler e di Jack Lang, all’epoca Ministro della Cultura francese – per promuovere la collaborazione fra teatri europei, coinvolgendo, nello specifico, il Théâtre national de l’Odéon di Parigi (scelto come sede fisica, per sei mesi all’anno), il Piccolo Teatro di Milano e il Centro Dramático Nacional di Madrid. Da questa seminale esperienza, coronata poi con la fondazione dell’Union des Théâtres de l’Europe (UTE) e con l’attribuzione della qualifica di Teatro d’Europa allo stesso Piccolo, si riverberano significativi riflessi sul nostro presente: come appare oggi quel panorama culturale europeo sognato e sostenuto da Strehler? In che modo, nell’attuale scena europea, si valicano i confini per creare originali connessioni, intercettare sensibilità altre, parlare lingue comuni? C’è ancora spazio per le utopie tra le inquietudini che assediano il mondo contemporaneo? E ancora: dialogando con il passato, quale teatro (o, meglio, quali teatri) immaginare per l’Europa?

In questa seconda edizione del Festival il pubblico potrà apprezzare il talento drammaturgico di Alexander Zeldin (Regno Unito) e Pascal Rambert (Francia, artista associato al Piccolo) quello visionario di Łukasz Twarkowski (Polonia), lo sguardo d’oltre oceano di Mariano Pensotti (Argentina) e Marco Layera (Cile) per tornare a osservare le contraddizioni del Vecchio Continente con Pablo Messiez (argentino, naturalizzato spagnolo), Marta Górnicka (Polonia), Caroline Guiela Nguyen (Francia) e Tiago Rodrigues (Portogallo) fino allo spettacolo che un maestro come Patrice Chéreau (Francia) ha affidato a una delle sue attrici più amate, Dominique Blanc.

In scena anche diversi artisti·e italiani·e: il 4 e 5 maggio, al Teatro Studio Melato, prende il via una ‘personale’ di Marco D’Agostin, artista associato al Piccolo, premio Ubu come miglior performer under 35 nel 2018 e Premio Speciale Riccione per l’Innovazione Drammaturgica, nel 2023. L’artista porta in scena, ogni giorno in successione, First Love, lo spettacolo in cui rende omaggio al suo primo amore, lo sci di fondo, e Gli anni, coproduzione del Piccolo Teatro, vincitore di due Premi Ubu 2023 come migliore spettacolo di danza dell’anno e miglior performer a Marta Ciappina, ispirato all’omonimo libro di Annie Ernaux. Lunedì 6 e martedì 7 maggio, è la volta di Avalanche, Premio Ubu come migliore spettacolo di danza 2018, che vede Marco D’Agostin e Teresa Silva avvinti in una danza di sopravvivenza, all’alba di un nuovo pianeta prima (o dopo) che una valanga travolga tutto.

Il festival esce dalle sale del Piccolo e, negli stessi giorni inaugurali (4 e 5 maggio) si sposta nello spazio ASSAB ONE, a Cimiano. In un edificio industriale che per quarant’anni ha ospitato la GEA, Grafiche Editoriali Ambrosiane, viene allestito Frankenstein, la prima volta al Piccolo di Filippo Andreatta. La nuova produzione del suo Office for a Human Theatre, presentato da Threes Productions e Piccolo Teatro, affronta un classico della letteratura occidentale, invitando a fare i conti con ciò che siamo soliti omettere alla vista e consideriamo mostruoso.

Fanny & Alexander, reduce dal successo della Trilogia della città di K., torna al Teatro Studio Melato, il 18 e 19 maggio, con Nina, omaggio a una delle personalità più importanti del Novecento: Nina Simone. Grazie alla tecnica dell’eterodirezione – la trasmissione, tramite auricolari indossati in scena dall’interprete, di una traccia audio – il pluripremiato soprano Claron McFadden abita ed è abitata dalla voce della cantante, registrata durante interviste e discorsi pubblici, per restituire al pubblico la potenza dello spirito creativo di Nina Simone, il valore delle sue battaglie e le sue più intime fragilità.

Limited Edition, seconda proposta performativa italiana all’interno del progetto UNLOCK THE CITY!, cofinanziato dall’Unione Europea, Limited Edition. Urban Theatre for the Future / Milano di Davide Carnevali, artista associato al Piccolo, unisce la fruizione teatrale a quella museale: un’esperienza site specific, in cui spettatori e spettatrici attraversano i paesaggi e gli spazi della zona Sud-Est della città, tra Porto di Mare e Corvetto, per una visita in forma di spettacolo. Avvalendosi della collaborazione del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Limited Edition, produzione del Piccolo, in prima nazionale (dal 10 al 12 maggio) riflette sulle profonde trasformazioni urbanistiche e architettoniche che interessano la periferia milanese, a partire dall’integrazione delle aree verdi nei centri urbani.

Per il programma completo del festival:

https://www.piccoloteatro.org/it/pages/festival-presente-indicativo-milano-porta-europa?gad_source=1&gclid=CjwKCAjwoa2xBhACEiwA1sb1BCiAGca6lXlZpF1cSrjk-nj7ILtCYRD45Ita-G3ugE9FkBzm2K9oDRoCq8QQAvD_BwE