Lavoro nero, il documentario di Ulrich Grossenbacher, al cinema dall’11 maggio, è l’occasione per scoprire le discrepanze nel mondo del lavoro dell’opulenta Svizzera.

C’è un filo sottile che lega il destino di Frédy, Regula, Marcos, Stefan e Chrümu, ispettori e ispettrici del lavoro in Svizzera, e questo filo vacilla tra legalità e umanità. Da un lato Frédy, Regula, Marcos, Stefan e Chrümu rappresentano la legge, lo Stato, e pertanto, ogni giorno, durante i controlli che svolgono nel Cantone di Berna (cantieri edilizi, ristoranti e altre realtà lavorative), devono essere inflessibili; dall’altro le stesse persone si scontrano con le storture di un sistema lontano dalla realtà e ad ogni ispezione non possono che provare pietà per i.le lavoratori.trici precari.e e vulnerabili.

Il regista e produttore svizzero Grossenbacher, che in passato ha girato Hippie Masala e A glorious, nel documentario Lavoro nero ci mostra proprio le due facce della stessa medaglia e la complessa situazione del mercato del lavoro in Svizzera.

Se spesso in molti luoghi di lavoro in cui è facile assumere personale non qualificato, ci sono dei padroni che approfittano della loro situazione di potere e ingaggiano uomini e donne imponendo ritmi di lavoro estenuanti per pochi spiccioli e con un contratto nel quale non figurano tutte le ore di lavoro realmente effettuate, infrangendo così deliberatamente la legge per guadagnare molto di più, dall’altro durante gli stessi controlli saranno identificate e sanzionate anche le vittime, appunto i lavoratori e le lavoratrici, che molto spesso sono costretti.e ad accettare questi impieghi di fortuna perché senza documenti (100.000 i sans-papiers stimati in Svizzera!), perché rifugiati politici, immigrati o semplicemente (e disperatamente) perché senza lavoro.

E allora da che parte stare? Lo spettatore di Lavoro nero vacilla.

Gli standard minimi imposti dalla legge dovrebbero essere rispettati da tutti i datori di lavoro, i sindacati si battono da anni affinché in Svizzera questi rimangano alti, l’Unione Europea però spinge affinché ci siano tutele salariali più basse, di conseguenza in questo tira e molla la politica elvetica negli anni scorsi si è spaccata, Ignazio Cassis più filo-europeo, Corrado Pardini da tempo in lotta affinché le condizioni minime restino alte per tutti.e. Cecità o lotta sacrosanta per i diritti dei.lle lavoratori.trici?

Il documentario di Ulrich Grossenbacher ci mostra la miseria, quella che in Svizzera di solito si nasconde sotto il tappeto. Ci ricorda che ci sono diritti e doveri nel lavoro da far rispettare, e ci racconta quante persone fuggono durante i controlli perché irregolari o senza documenti, alcuni “assunti” per umanità, molti altri per sfruttarli. Da vedere.

 

Domenica 15 maggio incontro con il regista e i protagonisti del documentario:

alle ore 16 al cinema CDD a Ginevra

alle ore 20 a Losanna al Zinéma.

Per maggiori informazioni:

www.schwarzarbeit-film.ch