Nella foto: lo scrittore e regista Emmanuel Carrère

Visions du Réel, Festival Internazionale di Cinema di Nyon, dal 15 al 25 aprile 2021, presenta il programma: 143 i film e 58 i paesi rappresentati. Aprirà le giornate di cinema Les Guérisseur di Marie-Eve Hildbrand. Ospite d’onore lo scrittore e regista francese Emmanuel Carrère.

Giovedì 15 aprile la serata ufficiale della 52esima edizione del festival Internazionale del Cinema a Nyon, alla quale parteciperanno il consigliere federale Alain Berset, la consigliera di Stato Cesla Amarelle e altre personalità, sarà aperta dal film, in prima mondiale, Les Guérisseur della regista svizzera Marie-Eve Hildbrand, un film che s'interroga sul senso profondo e sulla vocazione del "curare gli altri", tema più che mai d'attualità. Sarà un’edizione ibrida di Visions du Réel, come molti dei festival in questo periodo, se, infatti, film e dibattiti si potranno seguire comodamente da casa (con dei biglietti dal prezzo simbolico), alcuni incontri e diversi atelier saranno organizzati in presenza, rispettando le raccomandazioni sanitarie.

Il Festival, come ogni anno, sarà ricco di film e presenze illustri del mondo del cinema, e sarà, ancora una volta, una vetrina preziosa per le giovani leve al primo film o cortometraggio.

Per chi apprezza molto il lavoro di Emmanuel Carrère, i dieci giorni del Festival saranno l’occasione per scoprire a 360º il suo linguaggio artistico. Lo scrittore e regista francese ha avuto carta bianca, presenterà quindi al Festival i film che hanno avuto una grande influenza nella sua formazione. Sarà inoltre possibile vedere il suo documentario Retour à Kotelnitch (2003) e partecipare, grazie alla collaborazione della Cinemateca svizzera e all’ECAL (Scuola Cantonale d’Arte di Losanna) ad una Masterclass di 3 ore, martedì 20 aprile, nella quale Carrère racconterà il suo rapporto al reale, all’immagine e al cinema.

Come ogni anno, sono diverse le sezioni del concorso: per la Competizione Internazionale Lunghimetraggi, 9 film sono in prima mondiale e 4 in prima internazionale: 1970 di Tomasz Wolski (Polonia); Bellum-The Daemon of War di David Herdies e Georg Götmark (Svezia/Danimarca); Courage di Aliaksei Paluyan (Germania/Bielorussia); Faya Dayi di Jessica Beshir (Stati Uniti/Etiopia/Qatar); Holgut di Liesbeth de Ceulaer (Belgio); Les Enfants terribles di Ahmet Necdet Cupur (Francia/Germania/Turchia); Little Palestine (Diary of a Siege) di Abdallah Al-Khatib (Libano/Francia/Qatar); Ostrov - Lost Island di Svetlana Rodina e Laurent Stoop (Svizzera); The Bubble di Valerie Blankenbyl (Svizzera/Austria); The First 54 Years - An Abbreviated Manual for Military Occupation di Avi Mograbi, (Francia/Germania/Israele/Finlandia); The Moon Represents My Heart di Juan Martín Hsu (Argentina/Taïwan); Users di Natalia Almada, (Stati Uniti/Messico); e infine Zinder di Aicha Macky, (Francia/Nigeria/Germania).

Per la sezione Burning Lights si potranno visionare 15 lunghi e medimetraggi provenienti da 15 paesi diversi, per la Competizione nazionale 12 i film, tra i quali il già citato Les Guérisseur di Marie-Eve Hildbrand e segnaliamo anche Dreaming an Island (Sognando un'isola) di Andrea Pellerani, Chronicles of That Time (Cronache di quel tempo) di Maria Iorio e Raphaël Cuomo. Per la Competizione Internazionale medi e cortometraggi sono 37 i film selezionati, tra i quali Rondò final di Felice D'Agostino, Gaetano Crivaro e Margherita Pisano; e Vedo rosso di Adrian Paci. Per la sezione Grand Angle, tra i 37 film presentati ci sarà anche My place is here (Io resto) di Michele Aiello, un film girato in un ospedale del Nord d’Italia ad inizio pandemia e The Rossellinis di Alessandro Rossellini; per Latitudini vi segnaliamo Molecules (Molecole) di Andrea Segre e War and Peace di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti. In Opening Scenes 15 registi.e presenteranno il loro primo cortometraggio o film creato in una scuola di cinema, nella sezione VDR-Industry poi, saranno presentati 29 progetti, scelti tra più di 500 iscrizioni.

Per finire, ricordiamo con piacere gli atelier di questa 52esima edizione che sono anche l’occasione per celebrare il lavoro di due registi: quest’anno l’italiano Pietro Marcello e la messicana Tatiana Huezo. Pietro Marcello (Caserta, 1976) ha firmato film importanti come Il cantiere (2004), Premio Libero Bizzarri, Il passaggio della linea (2007) e La bocca del lupo (2009) premiato a Torino e alla Berlinale (sezione Forum). A Vision du Réel, sarà possibile vedere anche ll silenzio di Pelešian (2011) e il recente Per Lucio (2021), un film omaggio al cantante Lucio Dalla.

Tatiana Huezo (Salvador), il cui cinema è impegnato ma anche intimo, attraverso i suoi film racconta il suo paese, il Messico, e denuncia incessantemente i meccanismi del terrore in atto, con un linguaggio poetico e sensibile che condanna con forza tutti gli atti di violenza e di sofferenza. Da vedere sicuramente El lugar más pequeño (2011), Ausencias (2015), Ver, oír callar (2015) e Tempestad (2016).

Per il programma completo e le schede dei film: www.visionsdureel.ch