© Jennie Scott

La scrittrice inglese Bernardine Evaristo, vincitrice nel 2019, ex-aequo con la canadese Margaret Atwood, del prestigioso premio Man Booker Prize, per il libro Ragazza, donna, altro, pubblicato in italiano dalla casa editrice Sur, firma un libro che disegna 12 ritratti di donne per nulla banali. Anzi, normalmente trasgressivi. Un libro che conquista per complessità e diversità dei punti di vista.

Immaginate, baci e abbracci, e parole dolci, molto dolci, come quelle che siamo abituati a sentire alla TV. Ecco, immaginate tutte queste parole, usate e abusate, e dimenticatele. Sì, perché nel libro di Bernardine Evaristo, nel quale la scrittrice inglese racconta la vita di ben 12 donne, legate tra di loro da legami di parentela, di amicizia o di contatti ai tempi della scuola, nulla di tutto ciò ci troverete nelle più di quattrocento pagine scritte. Le relazioni madri-figlie, infatti, sono costruite con precisione chirurgica, scarnificate a vivo, come con un bisturi: l’obiettivo è raccontare una realtà complessa senza pietismi, amori sconsiderati e ipocrisie. Insomma senza un politicamente corretto. Le relazioni familiari, spesso complessissime ed eterogenee, connotate da incomprensioni e da violenze, ma anche da stima e da amori sinceri, vengono narrate tali e quali, con cruda lucidità.

Alcune storie, più di altre, ti entrano dentro. Ti sembrano facciano oramai parte della tua vita: mi riferisco in particolare ad Amma, l’anima femminile in assoluto del libro, la madre di tutte le madri del libro. E difatti, non a caso, la sua storia lo apre. Amma è una regista teatrale, nel suo lavoro sperimenta un linguaggio nuovo e porta in scena la sua battaglia politica in quanto femminista, parla di donne e di donne di colore. Amma è lesbica e negli anni di gioventù colleziona le sue conquiste amorose. E concepisce sua figlia Yazz con un amico gay, Roland, un intellettuale molto conosciuto a Londra, grazie alle sue continue apparizioni alla TV.

Molte delle 12 storie descritte da Bernardine Evaristo, sono storie di donne emigranti, arrivate a Londra, e più in generale in Gran Bretagna, nella prima metà del Novecento, quando ancora poche erano le persone di colore nell’Isola. Come Winsome che, assieme al marito, si sposta più a Sud della capitale, affinché lui possa lavorare come pescatore. Arrivano nell’arcipelago di Scilly e la loro presenza desta subito scalpore: nessuno in quei luoghi, al tempo, aveva ancora visto delle persone con la pelle nera, la gente si chiede «cosa ci facciano due scimmie in quel posto». Saranno scacciati malamente da più villaggi. Lunga sarà la personale battaglia di Winsome, per farsi accettare in quanto donna e in quanto persona.

Sogni e desideri di rivalsa accompagnano tutte queste madri e queste figlie, Bummi, di origine nigeriana, giovane vedova, con tutte le sue forze si approprierà di un suo posto nella società londinese e farà in modo che la figlia Carole possa fare una carriera strepitosa. E Carole, ancora ragazzina, subisce uno stupro, sta zitta e si ricostruisce un’altra vita, quella di cui la madre potrà essere fiera. Perché il dolore, nella vita reale, quasi mai è esibito, così come l’amore.

Gli universi esplorati da Bernardine Evaristo, nel libro, sono molteplici, così come i punti di vista, che cambiano di personaggio in personaggio, dando originalità e forza al testo. Nelle loro diversità, le voci dei personaggi sono tutte estremamente interessanti, e questo perché la scrittrice si è presa la libertà assoluta di raccontarli senza veli. Sono tutte anime nude davanti al loro Io, davanti alla loro storia familiare, in una società in cui la lotta di classe ha un perché e i cambiamenti culturali sono lentissimi. Le donne di Ragazza, donna, altro sono sporche e vere e, adorabili, quando trasgrediscono.

Consigli di lettura

  • Una famiglia del Nord Italia, tra l’inizio di un secolo e l’avvento di un altro, una metamorfosi continua tra esodo e deriva, dalle montagne alla pianura, dal borgo alla periferia, dai campi alle fabbriche. Il tempo che scorre, il passato che tesse il destino, la nebbia che sale dal futuro; in mezzo un presente che sembra durare per sempre e che è l’unico orizzonte visibile, teatro delle possibilità e gabbia dei desideri.

  • Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e di Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.