Philipp Lahm batte un calcio di rigore durante la finale della Uefa Champions League del 2012 (Markus Unger, Vienna)

Adesso che i Campionati Europei di calcio sono entrati nella fase a eliminazione diretta, probabilmente alcune partite si concluderanno con i tiri di rigore per decidere chi dovrà passare il turno. Da quando questa regola è stata introdotta, a partire dal 1971 nelle varie competizioni, in moltissimi casi è finita così. Rimanendo solo agli Europei, ben il 28% delle volte. Eppure sembra che assai poca attenzione alla loro esecuzione venga dedicata da allenatori, giocatori, mass media, dimostrando ancora una volta l’arretratezza culturale del calcio rispetto agli altri sport.

La velocità del pallone durante un tiro in porta effettuato col collo del piede da un calciatore d’elite è in media di 28,5 m al secondo. Tuttavia per il tiro di rigore si preferisce solitamente usare il calcio con l’interno del piede, che conferisce minore velocità al pallone, 21 m al secondo in media, ma maggiore precisione. A seconda della velocità della palla il portiere riuscirà ad effettuare la parata in zone più o meno lontane della porta. Nel caso di tiri eseguiti con sufficiente angolazione e potenza però non vi sarà scampo, a meno che egli non si muova prima della partenza del pallone: ovvero, vi sarà sempre una zona della porta, circa il 30%, dove non riuscirà ad arrivare. Probabilmente questo è il motivo per cui quasi sempre, nel 94% dei casi, i portieri si muovono anticipatamente. Questa strategia tuttavia si dimostra tutt’altro che vincente, come ha dimostrato uno studio del 2007: i portieri sono riusciti a parere un terzo dei rigori quando stavano fermi al centro della porta, contro il 12,6% e il 14,2% di quando si tuffavano, rispettivamente, a destra e a sinistra.

È possibile, al contrario, calcolare quanti rigori i portieri potrebbero parare se non si muovessero prima della partenza del tiro? Sì, ed è quello che ho fatto io esaminando un campione di 1069 tiri di rigore calciati in 109 partite. Di questi, 110 sono stati calciati fuori o sui pali, gli altri nello specchio (89,7%). Di questi, 767 hanno avuto successo (il 71,7% del totale dei tiri, l’80,0% di quelli nello specchio) e 190 sono stati parati (il 19,8% di quelli nello specchio).

Ora, ammettendo che un rigore venga calciato alla velocità di 25 m al secondo (la media dei valori precedenti) impiegherà 44 centesimi di secondo per giungere in porta. Un atleta di elite possiede tempi di reazione a stimoli visivi dell’ordine dei 15 centesimi di secondo. Il portiere avrà quindi 29 centesimi di secondo per muoversi in una determinata direzione. Possiamo valutare la rapidità di spostamento nel tuffo del portiere d’elite nell’ordine dei 4,5 m al secondo. In 29 centesimi di secondo egli sarà quindi in grado di spostarsi fino a circa 1,3 metri rispetto alla posizione centrale, tuffandosi lateralmente e riuscendo a coprire con il braccio e la mano protesi una distanza ancora più grande. Ho ritenuto quindi ragionevole considerare parabile un rigore che terminasse entro i due metri a sinistra o a destra della posizione centrale del portiere, ad un’altezza compresa fra 0 e 1,5 metri. E si tratta probabilmente di un valore conservativo, in quanto da un lato generalmente palloni che viaggiano a questa velocità vengono calciati con il collo del piede e quasi sempre terminano in posizione centrale, entro un metro a sinistra o a destra del centro della porta, e dall’altro i tiri angolati vengono colpiti usualmente con l’interno, e quindi viaggiano a velocità inferiori, sui 21 m al secondo.

L’analisi dimostra che se i portieri fossero rimasti fermi al centro della porta prima che il tiro partisse avrebbero parato altri 276 rigori, dei quali ben 101 tirati proprio al centro della porta. Dall’altro lato, le parate effettivamente effettuate hanno riguardato prevalentemente soltanto i tiri centrali e quelli poco angolati. Solo in 35 casi (3,6%) è stato possibile ammettere che il portiere, mossosi in anticipo, abbia potuto parare un pallone così angolato che non avrebbe potuto intercettare se fosse rimasto al centro della porta.

Nel complesso, quindi, i portieri, non muovendosi in anticipo, avrebbero potuto parare ben il 25,1% dei tiri in più, portando il totale dei rigori parati a 431, il 44,9%, di quelli indirizzati nello specchio.

Di fronte a questo quadro rimane davvero un mistero perché i portieri scelgano comunque di muoversi in anticipo durante un tiro di rigore e mostrano la totale ignoranza da parte loro della dinamica di uno dei fondamentali basilari del calcio. D’altra parte la somma dei rigori parati e parabili più quelli tirati fuori o sui pali, meno ovviamente quelli parati dal portiere mossosi in anticipo, costituisce il 50,6% del totale dei rigori esaminati. Ovvero, oltre la metà dei tiri di rigore effettuati dai giocatori delle più forti squadre del mondo, gente che guadagna generalmente diversi milioni di euro all’anno, è da ritenersi mal eseguita!